La terapia chirurgica dell'emicrania consiste nel ridurre la pressione di una delle branche del nervo trigemino. La scoperta di questo metodo da parte di alcuni medici statunitensi è avvenuta casualmente nell'ambito di uno studio estraneo all'emicrania.
L'indagine riguardava infatti la rimozione del corrugatore, piccolo e breve muscolo posizionato in area sopraciliare, per ovviare al problema delle rughe interciliari (rughe glabellari). In una successiva analisi condotta su 314 pazienti, 39 riferivano di avere sofferto di emicrania prima dell'intervento. Di questi 39, 31 confermavano che a un anno dall'intervento l'emicrania era totalmente scomparsa o si era sensibilmente attenuata.
I punti dolorosi alle tempie possono essere trattati chirurgicamente secondo lo stesso metodo. Con la chirurgia mini invasiva si accede attraverso l'area temporale coperta dai capelli per escludere un'altra branca nervosa. La terza possibilità è intervenire su un nervo della nuca.
I muscoli corrugatori hanno una funzione prettamente mimica, sono responsabili esclusivamente della formazione delle "rughe di disapprovazione", ma non del movimento palpebrale. Per rimuovere il muscolo corrugatore, il chirurgo pratica nella piega palpebrale una piccola incisione invisibile dopo poco tempo. Nell'intervento il nervo situato all'interno del muscolo non viene né rimosso, né danneggiato. Obiettivo della rimozione del muscolo è evitare l'irritazione del nervo nell'area trigger sopraciliare responsabile dell'emicrania.
E' fondamentale localizzare le aree ed effettuare sempre il test del Botox per valutare l'adeguatezza dell'intervento chirurgico.
I risultati dell'intervento a lungo termine sono stati rilevati su centinaia di pazienti: il 35% era completamente libero da disturbi anche a un anno dall'operazione; per un altro 55% si erano dimezzati la frequenza degli attacchi e l'intensità del dolore.